Mia madre aveva un amico
uno di quelli che rimarrà il solo ed unico per il resto della sua vita
Il giorno del funerale, arrivai in ritardo per colpa di mio padre che non si svegliò in tempo dal suo pisolino post pranzo
mia mamma invece che arrivava direttamente da lavoro era già lì
La chiesa era gremita di gente e non riuscii a trovare mia madre, così mi misi in un angolino di una panca vicino ad un’anziana che non sembrava molto contenta di questa mia scelta
la signora, mi dava l’impressione che non era neanche interessata a dove si trovasse, come se un posto valesse un altro,
come se non fosse ad un funerale di un uomo drammaticamente scomparso, di probabilmente una trentina d’anni più giovane di lei
ma lei niente, nessuna espressione in volto, niente di niente
Invece, poco più in là, appoggiato ad una colonna della chiesa, un signore si reggeva a malapena in piedi, con una mano sul viso che cercava di asciugare le lacrime
un immagine straziante che però, al contrario dell’anziana, mi rincuorò
A messa finita, quando uscii dalla chiesa venni assalita da un gruppo di occhi che mi puntavano, occhi di sconosciuti che probabilmente si chiedevano chi fossi ed occhi di conoscenti che si chiedevano se salutarmi oppure no
Imbarazzata schizzai fuori tra la folla che si atava accumulando davanti alla chiesa, e in quel attimo mi sentii persa, sola
una solitudine improvvisa immensa, nonostante le centinaia di persone intorno
mia madre non si vedeva ancora e io non sapevo da che parte dirigermi
e lì un pensiero tremendo mi passò per la mente “l’unica persona a cui potrei avvicinarmi oggi non c’è più”
Individuai mio padre parlare con un amico e poco convinta li raggiunsi, “ah sei qua?” mi fece lui disinteressato e aspettammo che uscisse anche mia mamma
Al cimitero, ci incamminammo verso la lapide su cui c’era già la sua foto, che lo ritraeva stretto al suo cane
appena vidi la sua faccia, una scossa violenta di calore mi attraversò il corpo, nonostante il freddo di febbraio mi avesse accompagnato fino a quel momento
fissai per qualche minuto la foto e la sua faccia
La faccia di uno che sembrava avesse sbagliato posto, uno che lì non ci dovrebbe proprio stare
uno che al massimo, lo vedresti bene accovacciato in una carriola, spinto magari da mia madre